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Basta fango su aziende ed imprenditori! Amazon apre in Italia… dall’Inghilterra 23 novembre 2010

Posted by antibeppegrillo in antipolitica, Beppe Grillo, economia, Giustizia, internet, Italiani, partiti, Politici, Precari, Precariato, Sindacati.
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La notizia potrebbe sembrare buona: Amazon apre in Italia.

Poi però scopriamo che in Italia Amazon vende solo.

Per colpa di tasse esagerate, populismo e demagogia, l’Italia è diventato un paese talmente ostico per aziende ed imprenditori da scoraggiare anche i colossi dall’investire un Euro o assumere un dipendente nel nostro paese.

Ecco cosa ci dice Piacentini di Amazon:

“E abbiamo 400mila cd, 40mila dvd, 40mila prodotti elettronici. Saranno gestiti dalla nostra logistica europea. E consegnati ai clienti italiani con corrieri privati.”

Conferma il Sole 24 Ore:

“non ci sono grandi assunzioni, da parte di Amazon, in Italia: tutto sarà gestito da altri paesi europei.”

Domandiamoci perché Amazon vuole vendere in Italia… ma vuole farlo dall’estero…

Io posso fare qualche ipotesi:

  1. Vuoi vedere che in Italia le tasse sulle aziende sono troppo alte?
  2. Non è che in Italia un’azienda che assume 20 persone poi si trova sposata con loro, a causa di leggi demagogiche tipo l’Art.18, a prescindere dalla produttività del dipendente o dalla situazione dei mercati?
  3. Come mai in Italia abbiamo un livello di produttività per dipendente inferiore a parità di costo per l’azienda?
  4. Forse da noi le aziende sono poco tutelate dal sistema giudiziario?
  5. Non è che in Italia uno stato ipertrofico nutrito da una pressione fiscale (SOLDI INCASSATI DALLO STATO) esagerata, passa il tempo ad istituire procedure burocratiche assurde per le aziende che vogliono operare?
  6. Non è per caso che gente come Beppe Grillo e le sue folle di adoratori passano il tempo a gettare fango su aziende ed imprenditori?

Allora ragazzi, vogliamo continuare a credere ai demagoghi alla Beppe Grillo, o vogliamo capire che il problema in Italia non è la tutela del lavoratore, ma la tutela dell’azienda?

Vogliamo aspettare che tutte le aziende vadano via prima di capire che senza aziende n0n c’è lavoro?

Oppure vogliamo sperare che il milionario Beppe Grillo, i ricchi sindacati e i politici mangioni assumano tutti i giovani  Italiani che hanno bisogno di lavorare?

Commenti»

1. Sergio - 23 novembre 2010

Bhe, lasciagli vendere almeno due libri prima di fargli aprire tutta la logistica nel nostro paese.

Al momento il catalogo è ridotto (e quasi tutti i prodotti sono esauriti). Immagino che una grossa azienda come Amazon sia così grossa perché prima di investire ingenti capitali vede se effettivamente il gioco vale la candela.

Amazon spedisce nel nostro paese dal ’95 prima dagli USA poi da UK, Germania e Francia: prima di piazzare tutta la logistica anche qua guarderanno bene che un numero congruo di italiani acquisti online (non siamo proprio un popolo famoso per quanto spende su internet).

Se il meccanismo funziona gradualmente e naturalmente cominceranno ad installarsi nel nostro paese con la logistica.

Altrimenti continueranno come hanno fatto fin’ora a spedire dall’Inghilterra.

2. antibeppegrillo - 23 novembre 2010

Sergio,

sei del settore informatico e sono sicuro che sai di cosa sto parlando.

Sarà capitato anche a te di parlare con il supporto Google… sono italiani ma telefonano da Londra. Gli italiani che rispondono al supporto di Etrade sono a Parigi. Il programma di certificazione Autodesk è gestito da Londra.

Le grandi aziende moderne non mettono sul nostro territorio nemmeno il supporto alla vendita in Italia di prodotti sviluppati altrove. Non ti pare che la prima emergenza nazionale dovrebbe essere creare un ambiente più favorevole alle imprese?

L’Italia non può andare avanti solo spremendo le aziende che sono troppo piccole per spostarsi dove ci sono sono condizioni migliori.

3. Federico - 24 novembre 2010

Sapete per caso quanto costerà ad Amazon l’ingresso nel mercato italiano?
Grazie!

antibeppegrillo - 24 novembre 2010

Non ci sono cifre ufficiali. Possiamo stimare…
200.000 per far posto a qualche italiano che lavorerà da Londra
300.000 per comunicazione
200.000 per sito web in italiano
1.000.000 di sottocosti per offerte iniziali

Diciamo 2 milioni di Euro di spese iniziali a fondo perduto per i primi 3 mesi

Quelle di gestione probabilmente si ripagheranno da sole con i ricavi dal terzo mese in poi.

Sono stime buttate lì.

Vedremo i numeri giusti a Gennaio quando AMZN presenterà la trimestrale Ott- Dic.

4. Federico - 25 novembre 2010

ho letto che avrebbero risolto i tradizionali problemi sulla logistica… come hanno fatto? Hanno stipulato accordi con corrieri? Tipo fedex o simili…

5. Paolo - 28 dicembre 2010

“il problema in Italia non è la tutela del lavoratore, ma la tutela dell’azienda?”
Quindi referendum come quello dello stabilimento FIAT sono più che giusti?
Il problema non è tutelare, qualcosa o qualcuno, l’azienda o il lavoratore. Questo modo di pensare è antico, come le dittature ideologiche. Hai ragione che l’azienda debba poter licenziare chi non lavora o lavora poco, ma non puoi nemmeno pensare di togliere i diritti dei lavoratori.
Il problema è che nel mondo globalizzato, paesi sviluppati come il nostro, dovrebbero puntare su un popolo che lavora nei servizi, nella ricerca e che gestisce la produzione che avviene in un paese in via di sviluppo. Lasciare quì la produzione operaia, formare il popolo in maniera solo “tecnica”, “specialistica”, ci porterà allo stallo. Io credo si debba vedere così: l’occidente è l’ufficio manageriale, il resto del mondo il capannone dove produrre. Sarà brutto, ma se si tende a mantenere stabile il sistema capital-globalizzato, diventa inevitabile.

Inoltre dire in questo periodo che non è importante la tutela dei lavoratori … bravo, livelliamoci tutti alle condizioni lavorative dei paesi in via di sviluppo … vogliamo essere cittadini, non sudditi.

6. Antibeppegrillo - 4 gennaio 2011

Paolo, ma che dici?????

Guarda che per diventare un “ufficio manageriale”, dobbiamo studiare, rischiare, lavorare più dei Cinesi e più degli Indiani.

Lo sai Paolo che un manager deve lavorare più ore di un operaio per guadagnarsi il suo stipendio più alto?

Vogliamo fare i manager che tirano sassi alla polizia durante le manifestazioni? I manager che pretendono di lavorare 40 ore a settimana e di farsi un mese di ferie ad Agosto?

E perché il Cinese che lavora 14 ore al giorno, studia come un pazzo e conosce ormai la tecnologia meglio di noi, dovrebbe farsi fare da manager da noi italiani?

L’arroganza del lavoratore italiano rasenta il razzismo. Ma non un razzismo elitario come quello che avevano gli Inglesi che colonizzarono il mondo grazie alla loro tecnologia, alla loro tempra ed alla loro disciplina.

No, il nostro è un razzismo straccione di chi si crede superiore al lavoratore del terzo mondo solo perché pensa di essere nato con diritti acquisiti. E quando l’italiano si accorge che questi diritti acquisiti non esistono, si chiude in casa da mamma e papà, si arrende e si estingue.

E mi ci metto pure io in questa descrizione.

Siamo la vergogna dei nostri padri che facevano 6 figli vivendo dei frutti di un piccolo campo, senza ricevere gli aiuti pubblici all’agricoltura che ci sono oggi. I nostri padri che non si arrendevano nemmeno quando di questi 6 figli ne vedevano un terzo morire di stenti.

Porca vacca! Noi non abbiamo diritti. Abbiamo solo il dovere di un culo così sul posto di lavoro, per salvare noi stessi, il nostro popolo ed il paese che ci hanno lasciato i nostri padri.

Per parafrasare Grillo: Vaffanculo ai diritti dei lavoratori!

7. Giacomo - 9 gennaio 2011

Ma perchè non la pianti di dire sciocchezze? Tu sei la vergogna dell’Italia. Probabilmente tu non sai nemmeno che cosa è il lavoro, ignori pure il fatto che tanti “cinesi” vendono e non pagano le tasse, o che molti stranieri preferiscono spacciare piuttosto che tirarsi su le maniche e lavorare onestamente, e i dati del ministero dell’interno sul numero di reclusi conferma questo. L’Italia è il Paese di Bengodi, dove si sciopera un giorno si e l’altro no. Tutto con la scusa dei “diritti”. Vai a lavorare, e se non lavori la prossima volta combatti perchè il lavoro sia dato ad un italiano, così magari il prossimo assunto potresti essere te.


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